Non è un giorno qualsiasi

Fuori è ancora buio. Ti stai rotolando nel piumone perché sai che fra poco ti sveglierai e ricomincerà daccapo una giornata di lavoro faticosa. Altre due paia di occhi restano chiusi, beati, nel buio della casa.
Ma oggi è un giorno diverso.
Hai fatto un sogno, ormai si ripete da anni, non è questa la novità, già lo sai che ai primi cenni di primavera, al primo raggio di sole ti viene il morbo della rondine e hai voglia di migrare, di scoprire, vedere, di dare una bella rassettata al tuo cervello con aria nuova, respirata di prima mano.

Hai sognato di avere la libertà di andare, senza prenotazioni e alte stagioni, senza nemmeno decidere il giorno o l'ora precisa, ne check-in né controlli di peso ai bagagli, solo tu e la tua tribù, partire senza sapere dove, o magari sì ma potendo sempre cambiare rotta, cambiare paesaggio.

Ma soprattutto almeno una volta, (almeno una!) non sarebbe bellissimo se fossi tu quella persona che svegliandosi incastrata nel piumone, si guarda i piedi, si stiracchia, guarda al di là del proprio letto e invece di una scrivania sepolta sotto una pila di vestiti... vedesse qualcosa tipo questo

o questo (senza piumone, ovvio)?

È stato per anni il sogno ricorrente che riempiva la mia mente e le mie bacheche di Pinterest.

Perché non io? Cosa rende vero un sogno?

Da qui è partita la ricerca di un T3 Westfalia, affascinata dal suo carattere nomade e minimale e dalla sua storia hippy mi ci sono tuffata, ma non è stato facile, e un po' mi è mancato trovare un blog che raccontasse passo passo come fare per essere finalmente io a scattare questa foto.

Non ora, è ancora presto, ma questa è la mia sfida, il mio obbiettivo, così apro oggi questo blog per condividere tutto dai primi momenti, per ora esco dal mio piumone, vado alla finestra e lo vedo lì: la mia prima macchina, un Westfalia T3 del '90 faticosamente acquistato dopo immani ricerche appena 5 giorni fa.

Sono appena all'inizio del mio bellissimo viaggio.